I Pirati del Lago

Luogo: Cannobio (VB)

I PIRATI DEL LAGO

Lo spettacolo offerto dai castelli di Cannero che sembrano galleggiare sulle acque del lago è alquanto suggestivo, e li ha portati nel corso dei secoli ad essere considerati uno dei simboli più amati del Lago Maggione.

Edificati tra il 1200 e il 1300, questi castelli furono dimora dei cinque fratelli Mazzarditi, soprannominati i “fratelli della Malpaga”, che intorno al 1404 costituivano un gruppo di temutissimi briganti.
Come una sorta di “pirati lacustri”, dopo essersi impadroniti del borgo di Cannobio, depredavano ogni villaggio e imbarcazione che incontravano. Questo castello, chiamato per l’appunto” Castello della Malpaga”, ne costituiva il loro rifugio. Avvolto nella nebbia, inespugnabile, inquietante, nessuno aveva il coraggio di avvicinarsi per riprendersi la propria refurtiva.
Ma dieci anni dopo, il duca di Milano Filippo Maria Visconti, in seguito a troppe lamentele da parte degli abitanti del luogo, decise di assediare la rocca con il suo esercito, facendo arrendere i fratelli per fame e distruggendo il castello.
Fu in seguito ricostruito e ristrutturato dai Borromeo nel 1520, all’epoca signori del lago, per essere utilizzato come rocca di avvistamento contro le incursioni svizzere.

La leggenda dei piedi pietrificati 

Esiste un’antica leggenda legata ai fratelli Mazzarditi. Pare che un giorno volessero non solo depredare una villa nelle vicinanze, ma tramassero anche di rapire il nipotino che vi abitava con il nonno, per educarlo all’arte della pirateria come loro successore.
Uno dei malandrini ebbe però la sfortuna si avvicinarsi alla dimora proprio nell’istante in cui il bimbo rivolgeva la preghiera della sera alla propria mamma defunta e al proprio babbo lontano. In quell’esatto momento i piedi del rapitore si pietrificarono, facendo fuggire via gli altri fratelli terrorizzati.

Il tesoro nascosto e i fantasmi dei pirati

Nell’arco degli anni i fratelli Mazzarditi riuscirono ad accumulare parecchie ricchezze, che forse, prima di soccombere dinnanzi al duca Filippo Maria Visconti che li conquistò, gettarono nel lago stesso. Chissà che queste acque non conservino ancora un antico tesoro! Si dice infatti che nelle giornate di folta nebbia, si scorga attorno al castello il loro veliero fantasma che ancora si aggira attorno alla loro antica dimora alla ricerca del tesoro perduto.

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