Il fantasma del castello Malaspina

Luogo: Fosdinovo (MS)

IL FANTASMA DEL CASTELLO MALASPINA

Il Catello Malaspina di Fosdinovo, feudo di uno dei rami dei Malaspina del Ramo Fiorito dal XIV al XVIII secolo, riveste una notevole importanza oltre che storica, anche, e sopratutto, architettonica.

Il castello vive, oltre che dei suoi splendori architettonici e paesaggistici, anche delle sua famigerate leggende.
La più famosa è sicuramente quella che riguarda la giovane Bianca Maria Aloisia, figlia di Jacopo (Giacomo) Malaspina ed Oliva Grimaldi.

La coppia diede al mondo nove figli, ma l’ultima nata (una bambina) era malata, aveva la pelle chiarissima, gli occhi azzurri e i capelli biondi, solamente che alla luce del sole diventavano rossi.
Non volendo far sapere al popolo la notizia la rinchiusero in una stanza dove nessuno poteva ne udirla ne vederla e negli anni decisero di comprarle un cane che le potesse tenere compagnia.
Raggiunta l’età di 7/8 anni Bianca Maria riuscì a raggiungere la finestra della stanza e vide uno stalliere del quale poi si innamorò.
Lo stalliere chiese chi fosse quella bambina che non aveva mai visto e Jacopo Malaspina disse che non c’era nessuno e probabilmente era un fantasma, dunque la portò in convento per paura di essere scoperto e perchè riteneva quell’amore infamante per il blasone dell’intera famiglia mentre lo stalliere venne allontanato dal paese.

Tornata dopo anni al castello e non scordatasi del suo giovane amore, venne rinchiusa nelle prigioni e torturata finchè non fosse rinsavita. Ciononostante la sua volontà non fu piegata.
Solo allora, per evitare occasioni di scandalo, fu murata viva in una cella, insieme ad un cane, simbolo di fedeltà, e ad un cinghiale, emblema della ribellione.
A confermare l’autenticità della storia, accadde che nei recenti scavi effettuati durante i lavori di consolidamento, furono trovati resti di ossa appartenute molto probabilmente ad una fanciulla e a due animali.

Questa vicenda così violenta e brutale, tuttavia, pose fine alla vita della giovane Bianca Maria, solo non bastò a domarne lo spirito che pare aleggiare ancora per le stanza del castello, nelle forme di una ragazza dai lunghi capelli posati sulla schiena.
Affascinati ed attratti da questi racconti, esperti ed appassionati dell’occulto e di fenomeni paranormali hanno effettuato, qualche anno addietro, una serie di esperimenti, tutti filmati con cinepresa.
Inquietante come in uno di questi si è poi visto, chiaramente, una figura scura, dalle sembianze umane, attraversare la stanza da muro a muro, come fosse sospinta dal vento.

un’altra delle storie che si raccontano nel Castello riguarda la marchesa Cristina Pallavicini.
Una vita macchiata di sangue e delitti, la sua. Il marito Ippolito, infatti, fu vittima e carnefice dei fratelli Pasquale e Ferdinando in un’atroce lotta per il dominio feudale.
Rimase tutrice del piccolo Carlo Agostino, suo figlio, e governò su Fosdinovo finchè il piccolo non raggiunse la maggiore età. Della donna si tramanda un’immagine di fascino, lussuria, mistero e morte.
In vita sua ebbe molti amanti, quasi tutti popolani, e la leggenda racconta che la marchesa, per non essere scoperta nè tradita, dopo averci trascorso la notte insieme, se ne sbarazzava facendoli precipitare nella botola posta al centro della sua stanza da letto.
Le grida disperati degli sventurati uomini, data la particolare acustica della stanza, ricadevano al centro di essa e non venivano udite al di fuori della porta. Per questo i delitti, al tempo, non furono mai scoperti.

Nella camera, in effetti, p ancora ben visibile la traccia di un’antica botola.
Sotto di questa da poco è stata scoperta un’altra stanza (soprannominata “camera delle torture”) perfettamente uguale per dimensioni (siamo in una torre) alla prima e dove, verosimilmente, cadevano i corpi dei malcapitati.

Oltre a queste, tante altre le inquietanti leggende scritte nelle mura del maniero: il letto che respira ed a cui batte il cuore, il fotografo che immortalò nello specchio della camera ducale la figura di una donna, le immagini impresse nella sala del trono ed altre ancora…

castellomalaspina

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