Luis Miguel Chiasso e Adam Kadmon: Correlazioni!

Luis Miguel Chiasso e Adam Kadmon: Correlazioni!

Adam Kadmon è davvero Luis Miguel Chiasso, il carabiniere trovato morto a Roma??

Adam kadmon stanno arrivano per chiudermi la bocca per sempre

Premessa:
Un carabiniere originario della provincia di Terni, Luis Miguel Chiasso, è stato trovato morto, con un colpo di pistola al cuore, martedì sera dopo le 22:00 nella sua stanza della caserma Salvo D’Acquisto di Tor Quinto a Roma.
Il giovane è stato trovato a terra morto da alcuni colleghi nella sua stanza, chiusa a chiave dall’interno e poco prima di morire sul suo profilo Facebook aveva scritto: “Lavoro per i servizi segreti italiani e internazionali, mi resta poco da vivere, so già che stanno arrivando per chiudere la mia bocca per sempre”.

Ma la cosa davvero sconvolgente è la seguente:
Ad alimentare il mistero sulla morte del ragazzo è il messaggio lasciato sulla sua bacheca Facebook che vi riportiamo qui di seguito:
Ciao popolo, vi prego condividete e urlate al mondo intero. Sono Luis Miguel Chiasso qualcuno mi conosce sente le mie parole alla TV mi sono creato il personaggio con un attore di Adam Kadmon, vi avevo promesso che avrei levato la maschera come faccio a sapere tante cose? Semplice, lavoro per i servizi segreti italiani ed internazionali da tempo sto vedendo cose a noi sconosciute cose non di questo mondo ma dei nostri creatori, purtroppo sapere determinate cose porta delle responsabilità, mi resta poco da vivere so già che stanno arrivando per chiudere la mia bocca per sempre.

Non resta che fare una piccola indagine con le varie informazioni raccolte sul caso…
Adam kadmon stanno arrivano per chiudermi la bocca per sempreIo penso che nella vita lottare e soffrire: siano proprio queste l’essenze di una vita degna di essere vissuta. Se non ti stai spingendo al di là della tua “zona di comfort”, se non stai chiedendo di più a te stesso – crescendo e imparando nel cammino – stai scegliendo un’esistenza vuota. Ti stai negando un viaggio straordinario. Ti Amo mondo come Amo me stesso“.
Tenete bene a mente queste parole, perchè sono state scritte da Luis Miguel Chiasso, il carabiniere trovato morto all’interno della caserma Salvo d’Acquisto a Tor di Quinto, a Roma.
Secondo chi oggi conduce le indagini, il giovane carabiniere italo-colombiano si sarebbe infatti suicidato il 25 Novembre scorso all’interno della caserma dove prestava servizio.
Come? Con la pistola d’ordinanza.
In che modo? Sparandosi un colpo in petto.
Prima di morire il giovane avrebbe scritto (ma il condizionale è d’obbligo perchè non si sa se sia stato proprio lui), di essere Adam Kadmon, noto personaggio che interviene all’interno della trasmissione “Adam Kadmon – Rivelazioni” in onda su Italia 1.
All’interno di questo lunghissimo post, il carabiniere scrive anche che qualcuno avrebbe dovuto ucciderlo, esattamente come ha provato a denunciare in altri post pubblicati sul suo profilo e poi misteriosamente cancellati. Il produttore del programma tv però smentisce tutto.

QUELLO CHE NON TORNA
Quel che possiamo dire con certezza è che, se ad un primo acchito questa storia può sembrare strana e piuttosto “complottara”, a ben guardare si tinge drammaticamente di nero.
La prima domanda che viene naturale porsi è: come mai una persona che vuole suicidarsi, decide di spararsi un colpo in petto?
Insomma, le posizioni più utilizzate nei film, nei gialli, nei romanzi sono altre: un colpo alla tempia, la pistola in bocca.
Tutte posizioni che possono garantire una morte rapidissima e indolore.
Perchè per uccidersi ci vuole coraggio e, soprattutto, ci vuole predisposizione.
A questo punto la curiosità di visualizzare il suo profilo facebook diventa molto più forte e, pare evidente, che Luis Miguel non avesse affatto quella predisposizione: oltre agli status che sono un vero inno verso la vita e al buon vivere (che per Luis Miguel coincideva esattamente con la “conoscenza”), ci sono anche dei video che mostrano Luis Miguel combattere il traffico di Roma ballando in auto, oppure esprimere il suo desiderio di tornare a casa correndo sulla spiaggia e poi sparendo in una nuvola nera.
Una persona allegra e solare.
I suoi post cambiano inesorabilmente proprio nei primi giorni che precedono la sua morte.
Da quello che si legge, Luis Miguel non risponde assolutamente al profilo del potenziale “suicida” e la stessa teoria è condivisa da altri suoi amici.
Qui sorge spontanea una seconda domanda: suicidio o omicidio che sia, com’è possibile che in Caserma nessuno abbia udito nulla?
Insomma, un colpo di pistola si sente soprattutto tra mura attigue.
Il carabiniere, secondo la ricostruzione, avrebbe chiuso la porta dall’interno, avrebbe scritto quel lunghissimo post che su facebook ha ottenuto oltre 9400 condivisioni e poi avrebbe chiamato il 112 in stato confusionale.
Il collega che ha risposto alla chiamata del 112 si è subito allarmato e ha telefonato in caserma per lanciare l’allarme.
Così i colleghi di Luis Miguel avrebbero forzato la porta ritrovando il corpo esanime.
Una dinamica oggettivamente strana su cui la Procura ha aperto un fascicolo ed ha affidato le indagini ai Carabinieri del Nucleo Investigativo.
Sarà anche una prassi che “bisogna accettare nel rispetto delle istituzioni” e di chi compie onestamente il proprio lavoro, tuttavia risulta un po strano che ad indagare sulla morte di un carabiniere morto in una Caserma, con un colpo d’arma da fuoco, siano gli stessi Carabinieri sebbene questi appartengano, appunto, al Nucleo investigativo.
Ma tant’è.
La logica avrebbe voluto che vi fosse affiancata anche un’altra forza di polizia.

40 GIORNI PRIMA DI MORIRE
E proprio sull’integrità di chi porta la divisa, e sulla necessità di rispettarsi, Luis Miguel aveva scritto qualcosa nel post del 16 ottobre:I dogmi dividono: lo Spirito unisce. La violenza non elimina i problemi, elimina solo persone con problemi uguali o peggiori dei nostri. Sotto le divise il Cuore ha un solo colore. Che sia dunque quello del Rispetto Reciproco“.
A chi si rivolgeva Luis Miguel?
Secondo l’app di geolocalizzazione che aveva attivato su facebook, Luis Miguel si trovava proprio nei pressi del Duomo di Milano.
E poichè Luis Miguel ha citato le “divise”, ci si chiede se ci fosse una caserma nei pressi di quel luogo visibile in fotografia.
E’ la domanda più ovvia ma, ai fini di un’indagine, potrebbe risolversi in un nulla di fatto.
Nelle immediate vicinanze di quel posto esistono tre caserme dei carabinieri, ma questa resta tuttavia un’ipotesi.
Ciò che ci sembra opportuno domandare è: nella foto che accompagna questo status, c’è qualcuno a cui Luis Miguel si sta rivolgendo?
E’ un messaggio o una libera esternazione? L’unica cosa certa è che era il 16 ottobre 2014, 40 giorni prima di morire.

Per cercare di fare maggiore chiarezza la fonte dell’articolo effettua una INTERVISTA AL PRODUTTORE DI ADAM KADMON

N.B. Young è colei che effettua l’intervista

Young – Ciao Claudio, come sai ti contattiamo per la vicenda di Luis Miguel su cui ti sei già espresso. In particolare vorremmo sapere, così per stemperare i toni e le critiche alle tue affermazioni: come mai avete prima scritto un post che avete immediatamente cancellato? Tra l’altro nel secondo post parli di “anima fragile” dando quasi per scontata l’ipotesi del suicidio.

Claudio Cavalli – A dire la verità ci è venuto il dubbio che fosse tutta una bufala. Quando ci hanno informato della stranissima vicenda ho parlato proprio con Adam che mi ha informato di aver subito un attacco hacker al server. A quel punto ho rimosso quel primo messaggio, in attesa di verificare abbiamo deciso solo di rasserenare i lettori sulla salute di Adam ed abbiamo fatto le condoglianze alla famiglia.

Young – E poi? Avete verificato?

Claudio Cavalli – Ci siamo accorti che della vicenda non ne parlava quasi nessuno e così ci è venuto il dubbio che si trattasse di una bufala, di un account fake. In particolare l’Ansa non ne ha parlato, cosa strana dato che si tratta del suicidio di un carabiniere, no?

Young – Effettivamente non ne hanno parlato subito ma della vicenda, se ne sono successivamente occupati il Secolo XIX, Perugiatoday, Linkiesta, Umbria 24 e il blog di Angelo Iervolino oltre a Leggo nei giorni seguenti la morte di Luis Miguel. Dunque evidentemente la redazione di Mistero non è riuscita a verificare l’autenticità della notizia per questo motivo. Pare che se ne sia occupata anche l’Ansa che avrebbe smentito la collaborazione di Luis Miguel coi servizi segreti, ma anche io di questo articolo non ho trovato nulla se non una citazione sul Secolo XIX. Comunque, dopo aver parlato con gli amici di Luis Miguel non credo si tratti di una bufala, ma per escludere ogni minima possibilità mi premurerò di chiamare in Caserma oltre che a casa di qualche parente. Nel frattempo devo farti un’ultima domanda. Non avrei mai pensato di dover fare una domanda tanto assurda ad un collega, ma data la situazione viene spontanea. Tu hai chiarito che Luis Miguel non è Adam Kadmon. Ma Luis Miguel non si è mai proposto come vostra fonte?

Claudio Cavalli – No, assolutamente. Ho parlato con Adam proprio ieri ed è vivo e vegeto. Anche lui mi conferma di non aver proprio mai saputo dell’esistenza di Luis Miguel.

Young – Quindi Adam è una persona fisica reale, non una redazione?

Claudio Cavalli – Assolutamente, è una persona fisica reale e nemmeno noi conosciamo la sua identità. Anzi, gli darò il tuo numero, non sono sicuro che deciderà di mettersi in contatto, ma gli dirò di parlare con te.

In attesa di ricevere una chiamata da Adam Kadmon abbiamo proseguito con altre verifiche.

L’ARMA DEI CARABINIERI – Young ha contattato anche l’arma dei Carabinieri e, in particolare, la caserma Salvo d’Acquisto a Tor di Quinto (RM). Dopo aver parlato con un ufficiale e poi con un brigadiere siamo stati invitati a chiamare direttamente l’ufficio stampa. Nessuno di loro ha risposto alla domanda: “Ma da voi ha lavorato un certo Luis Miguel Chiasso?”. No comment, si parla con l’ufficio stampa che però, forse perché domenica mattina, non risponde.

L’INTERVISTA AI PARENTI DI MIGUEL – Non essendo riusciti a parlare con l’ufficio stampa dell’arma dei Carabinieri, ci siamo rivolti alla famiglia di Luis Miguel. Prima abbiamo parlato con due parenti del giovane carabiniere che ci hanno informato di esser stati contattati da troppa gente e di voler essere rispettati in questo momento di lutto. Questi parenti ci hanno inoltre riferito che la famiglia e i genitori di Luis Miguel, totalmente fiduciosi nell’arma dei carabinieri, non hanno nemmeno nominato un perito che fosse presente durante l’autopsia. Anche se si suppone che lo faranno presto, se non altro per la prosecuzione delle indagini.

A quel punto abbiamo chiesto: “Signora, gli amici e anche i giornalisti che si stanno occupando del caso hanno estreme difficoltà a parlare di suicidio, capiamo che vi fidate ciecamente di chi sta conducendo le indagini, ma voi che lo conoscete bene, vi sembra che si tratti dell’identikit di un potenziale suicida?”

Parente di Luis Miguel: “Noi non abbiamo avuto ancora alcuna notizia riguardante le indagini, tuttavia anche i parenti più vicini a lui lo descrivono come un ragazzo pieno di vita, innamorato del mondo. Nessuno avrebbe mai pensato che potesse suicidarsi“.

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