La meditazione secondo il tao

LA MEDITAZIONE SECONDO IL TAO

tao

Il Tao è l’inconoscibile per eccellenza, ciò che non può essere definito, ma che permette la conoscenza.
E’ il perenne mutamento, il continuo divenire dall’essere al non essere e dal non essere all’essere.
L’uomo che non è capace di osservare gli avvenimenti, non osserva, non riflette, non medita, che usa la volontà senza tenere conto delle circostanze, che vive in base alla razionalità, a rigida volontà di potenza, frastornato da troppe parole ed opinioni, alla lunga vedrà fallire i suoi sforzi.
Tutto è in continuo divenire, ogni polo si alterna al suo opposto, ogni cosa, ogni evento è condizionato dagli altri e condiziona gli altri.
Il Taoista sa che ogni volontà, sforzo, desiderio, ambizione, mette in azione una forza contraria, che gli opposti si generano l’un l’altro.
Ogni cosa che succede ha un senso relativamente al tutto, ha una funzione nell’insieme della creazione e della vita.
Principio fondamentale del Taoismo è il non agire contro natura, ma assecondare gli accadimenti.
L’atteggiamento della durezza, della reazione, della conquista, della forza, della potenza sono sempre perdenti.
Quindi: non contrastare, ma aderire, non imporre, evitare gli scontri frontali, meglio fermarsi.
La Meditazione Táoista ci chiede di fare il vuoto totale, di dimenticarci di tutto e di unirci a ciò che abbraccia il tutto.
La sostanza delle cose è un nucleo di vuoto attorno al quale si mette la forma, è il non essere.
Il vuoto Taoista è un continuum, un campo di azione indistruttibile e immortale.
La via è indefinibile, in continua trasformazione, ma non è inafferrabile: esistono sempre dei segnali che permettono all’attento osservatore di capire in che direzione sta andando, a quali risultati sta andando incontro, quale comportamento è preferibile.
Da questo concetto è nato l’I Ching, o libro dei mutamenti, che ci permette di indagare negli avvenimenti per conoscerli e potersene servire.
La tecnica di meditazione è la difficile arte del non intervento, della non azione, della osservazione fatta in punta di piedi per non turbare gli eventi, ma che ci porta a conoscerli per potere aderire ad essi e da essi farci supportare.

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