U.F.O. in Giappone: il documento del ‘600

Alcuni documenti ritenuti fino a qualche tempo fa solo fantasiosi, recentemente sono stati rivisti e analizzati da persone esperte e si è scoperto che descrivono incontri ravvicinati tra alieni e giapponesi.
Il documento giapponese più importante riguardante una presunta visita di extraterrestri in Giappone s’intitola Hyouryuukishuu (“Diario e racconti dei naufraghi”) che è stato stampato nel corso del tardo periodo Edo (1603-1868) ed è conservato nella Biblioteca Iwase.
Il racconto di maggiore interesse tra questi porta il nome di “Incontro ravvicinato in spiaggia giapponese”, tradotto da Kazuo Tanaka, dove si narra di una barca sferica (altezza 3,3 e larghezza 5,4 metri) costruita con materiale simile al legno e ferro, con il colore del legno di sandalo rosso, le finestre di vetro o cristallo e,sulla parete interna, simboli e iscrizioni sconosciuti, spiaggiata a Harashagahama a Hitachi-no-kuni (l’attuale prefettura di Ibaraki).
All’interno della barca c’èra una donna vestita in maniera vistosamente elegante, con la pelle bianca, capelli rossi e bianchi, che parla una lingua strana e metallica e gelosamente custodisce una scatola che, come la barca, hanno simboli sconosciuti.

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Il dr. Kazuo Tanaka dell’Università di Gifu ha studiato questa storia e ha concluso che quasi sicuramente la donna e la barca erano di origine extraterrestre.
Il documento mostra una porzione di testo che si trova all’interno della nave.
Ma fino ad oggi nessuno è riuscito a capire il significato di quelle iscrizioni, anche se alcuni, aiutandosi con gli ideogrammi giapponesi, hanno affermato che l’iscrizione ha il seguente significato: “Io sono Dio e vengo col vascello di Dio”.
La narrazione in questione è corredata di illustrazioni inequivocabili, infatti, si nota il classico U.F.O. con la parte inferiore contraddistinta da una raggiera, mentre nella calotta si notano delle probabili aperture quadrettate, la visitatrice ha il volto di una giovane nipponica, (evidentemente per una naturale inclinazione dell’illustratore a ricondurre fattezze aliene a qualcosa lui familiare) e la scatola che la donna stringe secondo alcuni studiosi potrebbe essere uno strumento utile ai fini della comunicazione.
E’ di particolare interesse sapere che in un’altro caso U.F.O. sono stati visti simboli presso che identici a quello dello spiaggiamento giapponese, l’avvistamento è soprannominato “Incidente della foresta di Rendlesham”, luogo situato molto vicino ad una base britannica della US Air Force, nella notte del 26 dicembre del 1980 un soldato della base aerea statunitense di Woodbridge che faceva una ronda di servizio vide una luce rossa particolarmente forte che sembrava provenire dalla vicina foresta di Rendlesham.
Vennero così inviati il sergente James Penniston e gli avieri John Burroughs ed Edward Cabansag, il tenente colonnello Halt inviò un rapporto sui fatti al Ministero della Difesa britannico, dove si parla di un simbolo triangolare con cerchi di fattezze molto simili a quello riportato sul libro giapponese.

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