La pieve dei Templari

Luogo: Pieve di San Genesio (PR)

La chiesa di San Genesio è documentata già nel 1084. Nella sua struttura architettonica si può identificare una prima chiesa a tre navate con tre absidi in mattoni romani e la cripta, realizzata nel secolo XI.
Nel XIII secolo un’improvvisa e catastrofica alluvione del Taro rialzò tutta la zona di campagna. Distrutta la chiesa si dovette ricostruire l’intero edificio sopra la chiesa precedente, ricalcandone la pianta, a tre navate e a tre absidi. L’edificio che possiamo osservare oggi è il risultato di questa seconda fase costruttiva. Da questo momento divenne una delle pievi più importanti del Parmense.
Purtroppo in seguito San Genesio attraversò una lenta decadenza a partire dal 1470, perchè fu soppiantata da una nuova chiesa molto più grande, ma soprattutto molto più vicina alle abitazioni, nel nuove centro di San Secondo, fondato da Pier Maria Rossi, viene costruita la parrocchia dell’Annunciazione. Il suo momento peggiore lo conobbe nel 1787, quando venne demolita la facciata e l’interno fu utilizzato come magazzino.
Oggi la chiesa, per fortuna restaurata, isolata tra campi di cereali, rimane in un contesto simile alla campagna medievale in cui è stata costruita quasi dieci secoli fa. Ma il vero mistero è custodito all’interno della pieve.

La triplice cinta
Entrando, sul muro a sinistra dell’ingresso, è collocato un’embrice romano con incisa una triplice cinta. Viene anche chiamato “labirinto” ed ha un profondo significato iniziatico ed esoterico perchè rappresenterebbe il percorso dell’iniziato verso il centro, la rivelazione. E’ stata vista come simbolo di Atlantide, del Tempio di Salomone, della Gerusalemme celeste con dodici porte in questo caso tre per lato. Rappresenterebbe anche una piramide rovesciata, si comincia il corso da quattro lati per arrivare a un vertice, è simbolo della terra (quadrato) che conduce con una serie di gradini al cielo (vertice). Richiama il numero tre (caro ai templari) e i tre gradi di iniziazione. Non a caso è possibile ritrovarlo sotto le vecchie scacchiere, il gioco che per eccellenza rappresenta l’esatta lotta tra il bene e il male.

Lo strano pozzo nell’absidale
All’interno della pieve, nell’abside è presente un pozzo, erroneamente interpretato come fonte battesimale. Ciò è molto insolito perchè anticamente il battesimo avveniva al”entrata della chiesa, spesso addirittura al di fuori di essa o quantomeno in un altro edificio, il battistero, che aveva lo scopo unico di realizzare il rituale più importante di un neo cristiano, il battesimo.
Raggiungere l’altare, superarlo ed entrare nell’abside per farsi battezzare era assurdo dato che distruggeva il simbolismo del rituale che vietava l’ingresso in chiesa ai catecumeni. E’ più probabile dunque che sia un pozzo, magari presente fin da prima della chiesa, con forse un valore sacro pagano inglobato dalla costruzione cristiana. Abbiamo altri esempi in Emilia Romagna e in Sardegna di chiese e al cui interno vi sono dei pozzi, spesso e volentieri miracolosi o reduci di antichi rituali pagani. L’acqua ha sempre avuto un enorme valore sacro dalla preistoria fino ai giorni nostri. Non esiste rito che non la coinvolga.

Cavalieri templari a San Genesio?
Pozzo sacro e triplice cinta sono elementi che già di per sè richiamano un’ipotetica presenza templare, ma un altro elemento da non sottovalutare è il campanile della pieve, esso è un cosiddetto campanile “a vela” tipico dell’architettura dell’Ordine.

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