Il ponte gobbo

Luogo: Bobbio (PC)

Il Ponte Vecchio, o Ponte Gobbo o meglio “Ponte del Diavolo” è di età romanica ed è lungo 280 metri con 11 archi, tutti completamente irregolari. E’ questa la sua caratteristica che lo rende unico nel suo genere, oltre che inquietante proprio per questo aspetto così strano.
La sua origine deriva da una leggenda abbastanza famosa. Pare che San Colombano, ansioso di giungere a Bobbio per iniziare l’opera di evangelizzazione, si trovò di fronte al Diavolo in persona che gli avrebbe permesso di costruire un ponte in una sola notte in cambio della prima anima che lo avrebbe oltrepassato la mattina dopo.
San Colombano accettò e il Diavolo mantenne la promessa costruendo il ponte, irregolare per via della diversa altezza dei demoni che tenevano le arcate in fare di costruzione.
Al mattino, il diavolo si appostò all’estremità del ponte, per esigere il suo compenso. San Colombano gli mandò un cane. Il diavolo, turlupinato, se ne tornò all’inferno, non prima di avere sferrato un calcio al suo manufatto, che da allora è anche sghembo.
Si dice che nella cripta della Chiesa di San Colombano ci siano ancora le orme dello stesso sventurato animale.
Altre versioni della stessa storia vedono l’attraversamento da parte di altri animali, una da parte dell’amico orso aggiogato sui monti, in un’altra il Demonio costruisce il ponte senza gobbe e San Colombano fa attraversare il ponte ad un asino; il Diavolo, per disperazione, si gettò nella Trebbia che scorreva sotto il ponte e la sua caduta in acqua causò la deformazione del ponte, che da allora è detto gobbo.
In un altra versione, il diavolo comprò l’anima dell’oste che risiedeva al di là della Trebbia (dove ancora oggi vi è un pubblico esercizio).
L’oste non riconoscendo il diavolo ma un vecchio gobbo con il bastone, auspicò il collegamento della trattoria con la città e quindi con la deviazione della via commerciale verso Genova e Chiavari (la strada attuale fu costruita solo recentemente), passando per le Terme, con un aumento cospicuo delle sue entrate.
Il vecchio gli chiese se fosse disposto a vendere l’anima e l’ignaro oste per gioco acconsentì. La mattina seguente tra le nebbie apparve il Ponte tra lo stupore generale, ma successivamente la moglie dell’oste notò una stranezza: la gente che vi passava si esprimeva con turpiloqui e bestemmie nel superare faticosamente le gobbe del ponte e dopo varie fatiche si abbandonava all’alcool della trattoria dimenticando i doveri familiari.
Un mattino la moglie si alzò prima dell’alba e riconobbe un demone che si trasformava nel vecchio gobbo. Ella raccontò tutto al Vescovo che capì perchè la gente veniva sempre meno a messa e con la moglie stabilì un piano. La sera essa invitò il vecchio a cena e lo fece abbuffare ed ubriacare fino a tardi quando si addormentò mentre il Vescovo, con i parroci e alcuni parrocchiani rimasti fedeli, iniziò a benedire il ponte e a costruire zone votive con croci e statue religiose (parti di esse sono ancora visibili). Il vecchio si svegliò all’alba e vedendo il Vescovo che innalzava il suo bastone pastorale al cielo, maledisse il ponte minacciando le piene del Trebbia per distruggere il Ponte, che fu da allora denominato Gobbo o del Diavolo. Il vecchio gobbo svanì poi nel nulla.
La storia ricorda quella del ponte della Maddalena a Borgo a Mozzano.

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