La massoneria e i suoi simboli

La massoneria e i suoi simboli:

Cos’è la massoneria?
La massoneria (definita anche Arte Reale), è un’associazione iniziatica e di fratellanza a base etica e morale che si propone come patto etico-morale tra persone libere.
Un patto da intendersi non come un’operatività socio-politica, ma come tensione collettiva, di tutti gli affiliati all’associazione, alla via di perfezionamento delle più elevate condizioni dell’umanità.
La massoneria ufficiale dichiara di non avere barriere etniche, religiose, ideologiche e politiche, per effetto delle antiche regole stabilite nelle Costituzioni dei liberi muratori del 1723 e alle quali tutte le istituzioni massoniche del mondo fanno riferimento, anche se con alcune differenze dovute a tradizioni locali e storiche.
Sin dal suo sorgere, la massoneria è costituita da logge, cioè gruppi organizzati di persone che operano insieme con gli stessi scopi e ideali, seguiti da ogni massone del mondo.
In questo senso è considerata dai suoi aderenti universale, pur nelle sue complesse diversità interne.

Le origini della massoneria
Attualmente la documentazione storica accertata non consente di ricostruire con precisione le origini dell’organizzazione.
Non considerando gli atti ufficiali della nascita della massoneria moderna nel 1717, sono conosciuti come sicuri solo dei rari documenti che precedono il 1717 e comunque non prima della seconda metà del XVII secolo.
La vaghezza di questa documentazione è da addebitare alla segretezza che allora i massoni davano ai lavori di loggia.
I più attendibili storici della massoneria non confermano che tale segretezza avesse motivazioni diverse da quella del carattere iniziatico di questa massoneria.
Tale carattere non differisce da quello delle società iniziatiche anche antiche, essendo l’iniziazione un aspetto sostanzialmente comune a tutte le culture umane anche se con diversi scopi e cerimoniali.
In ambito massonico le radici ideali della massoneria vengono fatte risalire alla costruzione del Tempio di Salomone e in termini storici essa viene ritenuta derivante dalle corporazioni o gilde di muratori del Medioevo. Tuttavia non esistono documenti, storicamente accertati, che dimostrino la continuità tra queste corporazioni e le logge massoniche di cui si è accertata l’esistenza nella seconda metà del XVII secolo.
A motivo della mancanza di documenti relativi alla massoneria sono sorte molte interpretazioni, mai dimostrate come vere, sulla sua origine.
Tali interpretazioni, atte più a suggestionare che a documentare, non hanno valore storico, come quella di essere una discendenza diretta dei Poveri cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone in Gerusalemme (più noti come cavalieri templari) oppure un ramo delle antiche scuole del segreto, o dei Collegia fabrorum romani, o una conseguenza istituzionale delle corporazioni medievali di muratori, per il tramite di maestranze bizantine o italiche (tra queste, i cosiddetti Magistri comacini) operanti nell’Alto Medioevo.
Nei documenti della seconda metà del XVII secolo (atti amministrativi, elenchi di nomi, date e luoghi delle riunioni) relativi ad alcune logge della Scozia e dell’Inghilterra si trovano nomi di membri di corporazioni muratorie che sembra fossero ancora operanti, pur senza l’importanza economica e sociale dei secoli precedenti; mentre rimanevano operative certe forme organizzative legate alle corporazioni di sussidiarietà e assistenza ai meno abbienti.
Questi membri “muratori” risultavano costituire nelle liste degli affiliati alla loggia sempre una esigua minoranza rispetto agli altri, non muratori. È più corretto affermare che le logge massoniche seicentesche ammettevano esponenti delle corporazioni muratorie, piuttosto che il contrario; considerato anche il fatto che la “loggia”, intesa come struttura associativa, non è un organismo interno alle corporazioni, ma così veniva chiamato tradizionalmente il luogo o edificio interno ai cantieri di costruzione ove si svolgevano le riunioni tecniche ed organizzative del cantiere e dove talora si ricoveravano gli strumenti di lavoro più preziosi, mentre le attività amministrative e commerciali delle corporazioni si svolgevano in sedi urbane, spesso palazzi prestigiosi, non definite logge. Gli affiliati alle logge seicentesche e settecentesche erano in gran maggioranza esponenti della nobiltà, delle libere professioni e del commercio.
Non esistono documenti che possano spiegare i motivi per i quali queste persone si raggruppassero e che cosa facessero durante le riunioni.
Da rari cenni documentali sembra accertato che le riunioni si svolgessero seguendo certe ritualità, di cui però non si sa nulla, per cui non è possibile affermare che ci fosse una continuità con le cerimonie svolte nelle corporazioni muratorie.
Anche se alcuni documenti ufficiali delle corporazioni muratorie riportano, spesso dettagliatamente, delle cerimonie di accettazione di nuovi membri alla corporazione, nulla fa supporre che nelle logge massoniche seicentesche fossero riproposte le stesse forme cerimoniali.
Infatti, mentre le cerimonie delle corporazioni erano ufficiali, quindi note a tutti, gli storici negano che esse avessero le caratteristiche della ritualità e ancor meno della segretezza o della riservatezza.
Al contrario, le cerimonie massoniche erano, per il poco che si sa, prettamente rituali e segrete.
La segretezza consisteva nel fatto che il cerimoniale, parole e azioni, era noto ai soli membri della loggia e che tutto ciò che faceva parte del cerimoniale, arredi, oggetti e altro, veniva o distrutto o conservato in modo inaccessibile alla fine delle riunioni.
Per questo motivo nessuno, allora e oggi, sa che cosa avvenisse realmente durante le riunioni e ogni supposizione è di pura fantasia.
Non ci sono prove che nei rituali massonici delle prime logge fossero presenti degli elementi esoterici, però, considerato che l’esoterismo fa parte da sempre della cultura massonica è possibile che ciò avvenisse, mentre questi elementi non si rintracciano nei documenti conosciuti delle antiche corporazioni.
L’interesse per le conoscenze in ambito esoterico che nel Rinascimento ebbe grande vivacità, continuò fino al XVII e XVIII secolo, appassionando le persone più acculturate.
Si può quindi supporre che nei primi rituali massonici fossero presenti elementi esoterici appartenenti agli ambiti dell’ermetico, dell’alchemica, della cabalistica, della magia, dell’astrologia e di molto altro ancora.
La contiguità ideale tra le corporazioni muratorie e le prime logge massoniche trova conferma nell’elaborazione delle Costituzioni dei Liberi Muratori del 1723, quando fu dato mandato al Rev.
James Anderson di stilarne il testo prendendo come riferimento ideale gli antichi manoscritti degli Statuti delle Corporazioni muratorie allora conosciuti.
Riferimento che sicuramente era generalizzato in tutte le spontanee logge sia della Scozia sia dell’Inghilterra. Alcune espressioni verbali e concettuali che si trovano in questi manoscritti vengono riprese nel lessico massonico.
Interessante è notare che tutte queste logge sparse nel territorio della Gran Britannia avessero aspetti che le accomunavano anche se non risulta che tra loro ci fossero collegamenti stretti e sicuramente nessuna struttura federativa. Alcune tracce documentali sembrano confermare però che singoli membri di una loggia avessero contatti con membri di altre logge e che talora ci fossero scambi di visite.

Per altre informazioni sulla massoneria: link

Simboli massonici

Squadra e Compasso
Squadra e Compasso iniziarono a essere usati nelle assemblee della Massoneria intorno agli inizi del XVII secolo anche se vennero codificati e raffigurati insieme ad altri simboli tipici di questa società segreta solo nel XVIII secolo.
Alla Squadra e al Compasso sono stati attribuiti, nel corso degli anni, diverse interpretazioni.
La prima, che quasi si perde nella leggenda, li associa ai Compagni Massoni dagli operai che lavoravano alla costruzione del Tempio di Salomone per conto dell’architetto fenicio Hiram Abif.
Hiram, iniziato al sapere arcano prediluviano della Geometria Sacra, fu ucciso subito dopo la fine dei lavori per la costruzione del tempio in modo da conservare nei secoli la sua conoscenza.
Il significato della lettera G collocata all’interno dei due strumenti sovrapposti non sarebbe altro che l’iniziale del Grande Architetto, Hiram Abif e per estensione l’aspetto divino legato alla costruzione.
Un’altra interpretazione attribuisce a questi simboli una valenza prettamente architettonica: infatti Squadra e Compasso sono strumenti indispensabili per costruire edifici dalle forme regolari e dall’impianto stabile.
Per analogia quindi, si ergono a simboli dei mezzi ordinatori delle virtù e delle conoscenze che inducono alla perfezione dello spirito.
Se vista in quest’ottica la Squadra simboleggia la morale, la rettitudine e la determinazione d’intenti, in altre parole rappresenta una regola immutabile e un obbligo; il Compasso simboleggia la spiritualità, la volontà, la capacità e il genio.
Trasponendo questo significato possiamo affermare che la Squadra e il Compasso sono simbolo dell’ordine degli elementi e delle leggi naturali che governano l’Universo.
Secondo una terza interpretazione Squadra e Compasso sarebbero legati invece al mare e alla navigazione.
La Squadra corrisponderebbe al sestante e il Compasso all’arco di cielo di riferimento.
Una sorta quindi di mappa stellare dell’emisfero boreale con indicata, nel punto della G, la costellazione dei Gemelli (Gemini in latino).
Per estenzione potremmo dire quindi che si tratta di una mappa del tesoro per raggiungere la via dell’iniziazione.

Filo a piombo e della livella
Il Filo a Piombo, impeccabile nella sua misura, simboleggia la congiunzione tra cielo e terra e l’equilibrio interiore di ogni individuo.
Espressione di rettitudine e verità è ispiratrice dell’idea di ascesa costante e continua, individuando così una retta verticale idealmente infinita che conduce alla perfezione.
Questo comporta per l’individuo un alto senso di giustizia e integrità morale sia davanti a Dio che nei confronti del prossimo.
E’ un vigoroso invito a vivere la nostra esistenza nella magnanimità, nella giustizia e nel perdono rifuggendo quindi anche dallo spirito di vendetta, dalla malizia, dal disprezzo per l’umanità, dal senso d’invidia, dall’egoismo, dal fanatismo e dal diffamare la religione.
Trovare quindi il giusto equilibrio nei mari tempestosi della vita, tra passione e integrità morale, è la più alta forma di elevazione che l’uomo può raggiungere.
La Livella, simboleggia in un senso la costruzione del proprio impianto spirituale in una scala sempre maggiore di elevazione, nell’altro, invece, è simbolo del destino che accomuna tutti gli individui alla morte da cui nessun uomo può sottrarsi.
In senso più ampio, la livella ci insegna che tutti gli abitanti della Terra derivano dalla stessa stirpe e partecipano all’unisono ai ritmi naturali condividendo la stessa speranza: quella di un’altra vita dopo la morte.
A conclusione di quanto detto, possiamo affermare che sebbene le diversificazioni tra gli esseri umani siano fondamentali al mantenimento di un certo ordine globale, nessuno stato di superiorità ci deve far dimenticare che siamo tutti figli dello stesso Dio.
Così, colui che è posizionato sul gradino più basso della scala gerarchica, quando giungerà il momento della Grande Livellatrice, ovvero la morte, avrà ugual titolo di chi è posto sul gradino più alto cadendo, di fatto, ogni tipo di distinzione, fatta eccezione per la bontà e la virtù.

Pietra grezza e pietra levigata
Nel senso più generale del termine la pietra simboleggia l’identificazione con il massone stesso, quindi rappresenta il lavoro che si deve compiere su se stessi per passare da uno stato imperfetto, passivo e incosciente (pietra grezza) ad uno più elevato, creativo e disciplinato (pietra levigata).
In altre parole il lavoro di squadratura e di levigatura della pietra grezza equivale al lavoro fatto su se stessi. Il fine ultimo della simbologia rappresentata dalla Pietra è quello di suggerire come la pietra grezza sia inadatta alla costruzione di edifici stabili dato che mal si combina con le pietre contigue.
Il risultato sarà quindi disarmonia e instabilità.
La pietra levigata invece si unisce perfettamente alle altre ugualmente lavorate apportando armonia e stabilità nell’edificio. La correlazione tra pietra levigata e stabilità contiene in sé un concetto molto importante per la massoneria: l’uomo lavora al bene e al progresso dell’umanità prima di tutto migliorando continuamente e assiduamente se stesso.

La cazzuola
La Cazzuola è uno dei più importanti simboli massonici e sta a indicare la volontà di andare in soccorso del prossimo quando è in difficoltà.
Simboleggia quindi la beneficenza e la carità insita nell’uomo.
Strumento essenziale del muratore, viene usata per mescolare e stendere la calce atta ad unire le pietre o i mattoni.
Rappresenta quindi l’amore fraterno che, come la calce, crea adesione tra le varie pietre che compongono la costruzione.
Nel parallelismo tra amore fraterno e calce, possiamo affermare che l’utilità della cazzuola è quella di amalgamare e disporre ove serve, la giusta dose di calce-amore fraterno.
Il messaggio che si leva sta nell’esortare l’uomo ad essere parte attiva e a dare il proprio contributo alla costruzione di una società migliore, più giusta e più libera.

Sole e Luna
Il Sole, adorato da quasi tutti i popoli antichi simboleggia la saggezza, l’amore e l’intelletto.
In senso più ampio, il Sole rappresenta la parte maschile e si erge a simbolo dell’origine e della ragione che porta luce ove domina il buio e illumina l’intelletto.
La Luna, invece, rappresenta l’oscurità e la mutabilità delle forme.
Espressione del lato femminile, la Luna rappresenta la figura materna che si palesa con il suo movimento crescente e calante regolatore dei ritmi naturali.
Il movimento della Luna si contrappone a quello del Sole in cui la sua dinamica è puramente assiale, seguendo la corrispondenza Sole-Spirito-Fuoco.
La Luna, nella simbologia massonica, rappresenta anche l’idea di mediazione tra le forze che interagiscono nel cosmo dato che la sua superficie riflette la luce del Sole.
Dal punto di vista massonico il Sole e la Luna, nel loro insieme, simboleggiano la dialettica degli opposti, l’alternanza e l’equilibrio del giorno e della notte, della luce e dell’oscurità, del bianco e del nero.

Il Delta
Il nome del Delta, conosciuto anche come Triangolo di Salomone, deriva dall’alfabeto greco e, più precisamente, dalla forma in maiuscolo della terza lettera.
Il Delta simboleggia la perfetta geometria del numero tre.
La valenza simbolica del numero tre è riscontrabile in diverse filosofie, tra cui, quella preminente del pensiero pitagorico dove il 3 rappresenta l’ascesa dalla molteplicità all’unicità.
Non solo: il tre, nella religione cristiana, simboleggia la Trinità mentre, in molte teosofie, appare come simbolo di perfezione divina.
La lettera G posta al centro del Delta si presta a innumerevoli interpretazioni: si suppone che possa essere l’iniziale di Dio in lingua inglese (God) oppure rappresenta l’iniziale della parola Gnosi.
Oltre a queste possiamo interpretarla come la G di Geometria.
Il Delta si può far ricondurre anche al tetractis pitagorico, al tetragramma ebraico o all’Occhio Divino fonte creatrice della vita.

Maglietto e Scalpello
Il Maglietto simboleggia la forza di volontà e la determinazione ad agire per il bene secondo Virtù e Coscienza. Per antonomasia il maglietto è lo strumento atto a modellare la materia agendo su di essa.
Simbolo di energia e potenza, nella simbologia massonica rappresenta la costanza del lavoro per ottenere il risultato desiderato.
Nel mero significato di azione corrisponde quindi alla capacità di agire rapidamente e con precisione sulla materia, ovvero la capacità di dosare forza profusa nel movimento.
Lo Scalpello rappresenta invece il discernimento dell’uomo, ovvero la capacità di riconoscere e scegliere le parti utilizzabili della pietra indispensabili alla costruzione di qualsiasi opera.
Come il maglietto, anche lo scalpello si rivolge all’apprendista esortandolo a trovare in sè la forza e il coraggio necessari per scolpire e modellare la pietra; pietra che equivale a dire se stesso. La combinazione dei due strumenti, maglietto e scalpello, ovvero tra la forza di volontà e la capacità di discernimento, genera il progressivo affinamento dell’opera, ovvero del percorso interiore dell’iniziato.
A conclusione di quanto scritto possiamo aggiungere che i due strumenti evidenziano il bisogno imprescindibile di combinare all’azione il pensiero.

Il Regolo
Da tempi ormai lontanissimi il Regolo è lo strumento per eccellenza di comparazione tra diverse grandezze e di equilibrio nelle proporzioni.
Dal punto di vista simbolico, nella massoneria assume il significato di perfezione e di ordine risultanti da modi di agire coerenti, giusti ed equilibrati e dell’ordine che risultano dall’azione giusta ed equilibrata, dai tempi remoti è lo strumento della comparazione tra grandezze e della armonia della proporzione.
Menzionato anche nei testi biblici, il Regolo viene indicato quale strumento di misurazione utilizzato dal dio Ptah per quantificare la crescita delle acque del fiume Nilo: in questa circostanza questo strumento simboleggia la legge.
Il Regolo rappresenta anche le 24 ore che compongono il giorno: questo strumento ci indica le ore da dedicare alla preghiera e al pensiero e quelle da destinare al lavoro, al riposo e alle azioni rivolte ai bisognosi di aiuto.

L’Acacia
Considerata sacra presso gli egizi e gli arabi, l’acacia simboleggia la speranza e la continuazione della vita dopo la morte, ergendosi così a emblema della persistenza dell’energia indistruttibile della vita.
Possiamo affermare con certezza che l’albero di Acacia è il simbolo del mondo vegetale più rappresentativo e significativo della Massoneria e, in tale contesto, rappresenta l’idea di immortalità.
L’origine di questo simbolo, che frequentemente vediamo come distintivo sul bavero del vestito dei Liberi Muratori risale al mito di Hiram, l’architetto del Tempio di Gerusalemme.
Infatti, dopo la sua morte, i suoi aguzzini seppellirono il corpo inumato e, nel luogo della sua sepoltura, germogliò una piantina di acacia, rivelandone quindi la presenza.
Ma questo episodio è diventato anche simbolo della rinascita ad una vita nuova e rinnovata. L’origine del nome Acacia si può far derivare dal termine greco a-kakon riferito all’innocenza, o meglio, all’assenza di forze maligne.

Lo Zodiaco
Nella massoneria, i dodici segni dello Zodiaco vengono usati come un insieme di simboli che non ha nulla in comune con il significato divinatorio e astrologico che generalmente gli viene attribuito.
Infatti, lo Zodiaco, definito secondo Platone come “cancello del cielo”, raffigura prettamente una visione cosmogonica dell’Universo.
Nei templi massonici i segni zodiacali sono rappresentati nella parte superiore per indicare la varietà di forme del cosmo che si accentra intorno alla Terra.
Secondo le geometrie ternarie e quaternarie, dove ognuno dei quattro elementi (terra, acqua, aria e fuoco) raccoglie tre segni, casa di sette pianeti (tre + quattro) lo Zodiaco rappresenta una caratteristica attribuita via via ad ognuno dei tre gradi dell’Ordine.

Il melograno
Se si vuole ricercare l’origine del simbolo della Melagrana bisogna ricorrere alla tradizione biblica dove, le colonne del Tempio di Gerusalemme, vengono descritte come ornate da bassorilievi che raffigurano questo splendido frutto.
Alla simbologia della Melagrana si possono dare diversi significati.
Il primo in assoluto che qui vogliamo citare è quello relativo al significato di famiglia e unità insito tra i Fratelli massoni.
Infatti, se apriamo una Melagrana, ci possiamo accorgere che al suo interno sono racchiusi tanti piccoli semi assiepati uno all’altro che, nel loro insieme, costituiscono il frutto.
In analogia, ogni seme può essere identificato come un Libero Muratore, unico e singolare, ma al contempo, strettamente connesso con gli altri a formare un’unica grande famiglia, il cui rigoglio è la conseguenza di tale stretta unione.
Inoltre, dato che il fine ultimo del seme è quello di fruttificare, la gran quantità di semi presenti in questo frutto rappresenta l’augurio dei Massoni di prolificare sempre più.
L’altro importante significato, oltre a quello evidente di abbondanza e prosperità, si esplica attraverso la molteplicità dei semi che sottintende la pluralità di contributi sapienziali e filosofici: contributi creati, nel corso degli anni, attraverso una tradizione ferrea e coesa.
Generalmente la melagrana viene rappresentata sbucciata in un sua parte per far scorgere la coesione dei vari semi mentre, la restante scorza esprime l’attitudine a proteggere i propri ideali dalla profanazione che potrebbe giungere dall’esterno.

Le colonne
Dal punto di vista storico le colonne simboleggiano l’altezza, la forza, la portanza e la strutturalità.
Quando si parla di colonne, nella cultura massonica, è necessario riferirle altresì ai testi biblici.
Poste all’ingresso del Tempio di Salomone rappresentano la dualità.
Quella sormontata da tre melagrane si riferisce all’elemento femminile, quindi all’Aria e al soffio che alimenta la vita; l’altra, sormontata da un globo, a quello maschile, cioè al Fuoco e all’ardore.
Oltre a questo, le Colonne in senso generale, rappresentano i cardini di una costruzione e simboleggiano solidità. La Colonna di sinistra è in stile dorico e si alza maestosa e solenne.
Nella parte inferiore ha incisa la lettera B di Boaz (secondo la tradizione, dal nome del bisnonno del re Davide). La colonna antistante invece, ha incisa la J, di Jakin, è in stile ionico e si erge agile e armoniosa.
Ma, tra i molteplici significati delle Colonne troviamo anche il senso di stabilità, oltre che di perpendicolarità ed equilibrio. Le colonne, nelle architetture, trasmettono le energie dall’alto al basso e equilibrano le stesse dinamiche strutturali.
Le Colonne hanno un significato preciso nelle iniziazioni degli iniziati massoni.
Infatti, questa funzione, trasferita al significato massonico, ha la valenza di simboleggiare il ruolo stesso delle fondamenta dell’edificio interiore che l’iniziato deve disegnare e realizzare nel corso della propria vita.

Fonte: link1, link2

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