Rischio di una “mini” Era Glaciale nel 2030

Rischio di una “mini” Era Glaciale nel 2030

Nell’intervallo di tempo tra il 1645 e il 1715 il numero di macchie solari divenne estremamente basso e si registrò una ‘piccola’ era glaciale con temperature molto basse che provocarono anche il congelamento del Tamigi. Il fenomeno potrebbe ripetersi nel 2030

Freddo, crollo delle temperature, e forse l’arrivo di una nuova ‘mini’ era glaciale nel 2030.
Sono gli scienziati a mettere in guardia sul rischio che il sole vada (di nuovo) a ‘dormire’.
Lo studio riportato dell’istituto britannico Met Office – citato dal Daily Mail – parla di una nuova diminuzione dell’attività solare che potrebbe portare al ripetersi del periodo conosciuto come ‘minimo di Maunder‘ (intervallo di tempo tra il 1645 e il 1715 in cui il numero di macchie solari divenne estremamente basso).
In quella fase ci fu una mini glaciale che causò la morte di molte persone e provocò, tra l’altro, il congelamento del Tamigi.
Il Met Office sta appunto riscontrando una nuova diminuzione delle macchie solari, suggerendo che l’astro si prepara da attraversare una fase di raffreddamento.
Secondo lo studio fra il 2020 e il 2030 i cicli solari si cancelleranno uno con l’altro.
Il modello di analisi – secondo la professoressa Valentina Zharkova, che lo ha presentato al National Astromy Meeting a Llandudno – suggerisce che l’attività solare calerà del 60% durante il 2030.
Secondo Zharkova, come l’omonimo personaggio della decennale serie tv britannica di Doctor Who, il nostro Sole può avere due cuori.
La studiosa ha quindi presentato un nuovo modello di studio basato su questa tesi che sta producendo previsioni del comportamento dell’astro con interessanti conseguenze per la Terra.
Il Sole ha un ciclo di attività di circa 11 anni.
Durante i periodi di maggiore attività, si registrano molte eruzioni e macchie solari.
Queste potrebbero smettere di presentarsi in fasi alterne.
Il ciclo di 11 anni, però non è del tutto in grado di prevedere i comportamenti del Sole che può sembrare irregolare.
Zharkova e i suoi colleghi (Simon Shepherd della Bradford University, Helen Popova della Lomonosov Moscow State University, e Sergei Zarkhov della Hull University) hanno trovato un modo per spiegare le discrepanze: un sistema di ‘doppia dinamo’.
Il Sole, come tutte le stelle, è un grande reattore a fusione nucleare che genera potenti campi magnetici, simile a una dinamo.
Il modello sviluppato dal team di Zharkova suggerisce che ci siano due dinamo al lavoro sotto il sole.
Questo sistema, secondo questi scienziati, potrebbe spiegare gli aspetti del ciclo solare con una precisione maggiore rispetto al passato e potrebbe portare alle previsioni avanzate del comportamento dell’astro.
Per effettuare lo studio, gli scienziati hanno usato osservazioni sul campo magnetico dal Solar Observatory Wilcox in California per tre cicli solari, dal periodo del 1976 al 2008. Inoltre, hanno confrontato le loro previsioni per numero medio di macchie solari, un altro forte indicatore di attività solare.
Le loro previsioni suggeriscono una tendenza interessante a lungo termine che va al di là del ciclo di 11 anni e che l’attività solare diminuirà del 60 per cento nel corso del 2030, proprio come durante il minimo di Maunder del 1645-1715.

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