La maledizione di Ca’Dario

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LA MALEDIZIONE DI CA’DARIO: Luogo: Sul Canal Grande, a Venezia, all’imbocco del Rio delle Torrseelle. Vicino alla Chiesa di Santa Maria della Salute

Sul palazzo graverebbe da secoli una maledizione: coloro che acquistano la Casa vengono brutalmente uccisi o muoiono suicidi o per per “strane” cause accidentali.

A Venezia, sul Canal grande, c’é un palazzo dall’aria dimessa.

E’un palazzo comunque elegante in quello stile veneziano che ebbe tanta fortuna nel 500 e nel 600. Venne progettato, sul finire del 1400 da Giovanni Dario, che si immortalò sulle mure del palazzo, con una scritta che recita “Genio Urbis Joannes Dario”, (qui sotto vediamo solo una parte della scritta) e venne da questi ceduto ad una sua figlia, probabilmente quando l’uomo morì.

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La donna, Marietta, aveva sposato un uomo d’affari, che all’improvviso subì un tracollo economico; la cosa le pesò così tanto che ben presto morì di crepacuore. Alla sua morte il palazzo passò al marito, Vincenzo Barbaro e in seguito alla sua famiglia. Uno dei successivi proprietari, Giacomo Barbaro, venne rinvenuto cadavere a Canda, ucciso da misteriosi e impuniti assassini.

I tre avvenimenti pur diluiti in un arco temporale oltre un secolo, iniziarono a insospettire i veneziani che guardavano con timore al palazzo e a quella che sembrava un’oscura maledizione che granava sul palazzo stesso. Probabilmente alla sua cattiva fama aveva contribuito una storia che il palazzo fosse stato costruito su un antico cimitero templare. Nel secolo successivo il palazzo passò di mano e fini in quelle di un commerciante turco di preziosi. Che non ebbe molto tempo per godersi l’abitazione, visto che fallì improvvisamente e morì in disgrazia. Ma è nell’ottocento che la cattiva fama della costruzione iniziò a delinearsi in maniera netta, acquistando quella fama di casa maledetta che non avrebbe più. Uno studioso inglese, Radon Brown, che acquistò l’edificio, morì misteriosamente con il suo coinquilino, pare un suicidio.

Altra sorte amara tocco ad un ricco americano, Briggs, che dovette scappare in fretta e furia dall’Italia con il suo amante, in seguito alla scoperta della loro relazione omosessuale; il suo amante si suicidò per la vergogna. Per qualche tempo i proprietari successivi godettero di relativa tranquillità, ma soltanto fino agli inizi degli anni settanta; A cavallo fra la fine del l’800 e l’inizio del ‘900 Ca’ Dario ospitò il poeta francese Henri de Régnier, finché una grave malattia non ne interruppe i soggiorni veneziani. Filippo Giordano edlle Lanze, il nuovo proprietario, venne ucciso dal suo amante, che riuscì a scappare lontano dall’Italia, ma che morì misteriosamente, a sua volta, per mano di sconosciuti.
Il proprietario successivo, Lambert, manager fra l’altro del gruppo inglese degli Who, si suicidò e successivamente Ferrari, un manager veneziano, subì un pesantissimo tracollo e per colmo o sventura vide morire la sorella, che abitava nel palazzo, un un tragico incidente d’auto. L’ultima vittima illustre della maledizione della casa risale a pochi anni addietro; si tratta di Raul Gardini, manager e imprenditore di fama che morì suicida in seguito allo scandalo di Tangentopoli. La storia non sarebbe completa se non si accennasse anche alla “maledizione di distanza” di Ca’Dario; vittima illustre il tenore Mario Del Monaco, che ebbe un incidente d’auto gravissimo, in seguito al quale restò in coma per qualche tempo, proprio mentre stava andando a stilare l’atto d’acquisto della casa.Dopo la morte di Gardini nessuno volle più comprare Ca’ Dario, al punto che la prima società di intermediazione che aveva ricevuto il mandato per la vendita si arrese e rimise l’incarico. Alla fine degli anni novanta il regista e attore Woody Allen pareva intenzionato all’acquisto dell’edificio, ma desistette. Nel 2002, una settimana dopo aver affittato Ca’ Dario per una vacanza a Venezia, il bassista John Entwistle morì di infarto. Benché priva di alcun fondamento scientifico, a spiegazione delle morti alcuni hanno avanzato l’ipotesi che l’edificio sorga sopra un presunto nodo di energie negative che attraverserebbe la città. Ca’ Dario, attualmente, risulta in vendita.

Una catena di sangue sicuramente singolare. Anche chi non crede a maledizioni presunte, a leggendarie costruzioni innalzate su cimiteri Templari o di appestati non potrà non provare un brivido davanti al fascino sinistro di questa costruzione.

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2 Risposte a “La maledizione di Ca’Dario”

  1. Nei giorni 8-10 novembre 2014 mi trovavo a Venezia con mia moglie, verso le 23.30 in vaporetto sul canal grande, passando davanti aCa’Dario (tutto coperto da teli ed impalcature edili) ho visto al secondo piano due stanze illuminate. Qualcuno sa Se attualmente è abitato, perché la cosa mi incuriosisce molto. Grazie

    1. Ciao scusa se ti rispondo dopo 2 mesi, non so se ti interessa ancor a saperlo, ma la casa sembrerebbe per ora di proprietà di una società americana (visto che l’ultima data ufficiale è nel 2006), anche se non si sa chi è l’acquirente.

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