I misteri di Santa Cristina

Luogo: Basilica di Santa Cristina, Bolsena (VT)

L’edificio è costruito sopra una basilica ipogea detta “Grotta di Santa Cristina”, posta all’entrata di catacombe lì presenti, il primitivo luogo di culto dedicato alla santa. Pare infatti che siano state proprio queste catacombe ad aver conservato il corpo della santa bambina fin dal III – IV secolo d.C., quando fu nascosto da un gruppo di suoi fedelissimi durante le persecuzioni di Dioclezioano. Più tardi, verso il XVI secolo, quando il Cristianesimo era ormai già da tempo divenuto religione ufficiale, venne ripreso il culto della santa costruendo la basilica romanica che esiste ancora oggi, fu inoltre fatta realizzare da Benedetto Buglioni una statua in terracotta della Santa durante il sonno della morte.

Il sonno sacro
Il sonno era considerato un momento di “estasi” in cui l’anima poteva momentaneamente abbandonare il corpo per viaggiare in luoghi remoti dello spirito, fino allo stesso incontro con Dio, con la Madonna, con i Santi. Spesso molti dipinti narrano di incontri di Santi con le divinità che vi lasciavano diversi segni o stigmate al loro risveglio. Questi misteriosi eventi accaduti a molte persone non sono mai stati del tutto spiegati, se non con riferimenti a fenomeni psicosomatici in cui il potere della mente raggiungerebbe una tale intensità energetica da provocare segni evidenti sul corpo; dopotutto la mante è inscindibile al corpo in tutti i sensi, anzi si potrebbe dire che il corpo è il riflesso della mente. La morte viene qui rappresentata come un momento in cui è possibile dormire, riposare fino al ritorno e quindi al risveglio nel proprio corpo nel Giorno del Giudizio. Reincarnazione o resurrezione, concetti diversi ma con un significato e un obiettivo molto simile.

I misteri di Santa Cristina
Cristina, figlia del prefetto Urbano, si convertì al Cristianesimo quando era ancora una bambine e per questo motivo venne torturata senza pietà dal suo stesso padre. Il miracolo sta nel fatto che la ragazza per mezzo della preghiera a Dio usciva indenne da qualsiasi atrocità subisse. Dopo la morte di Urbano, i suoi successori Diane e Giuliano continuarono a infierire sulla piccola ma sempre senza risultati. Famosa, perchè spesso rappresentata, è l’immagine della santa che cammina sulle acque del lago di Bolsena, nel quale vi fu il tentativo, fallito, di annegarla. Purtroppo, però. un triste 24 Luglio, una freccia le trafisse il cuore. Ecco perchè viene rappresentata dormiente e con in braccio una freccia.

La passione di Cristina
La basilica romanica fu costruita nel 1078 per volere di Matilde di Canossa e del papa Gregorio VII. Ogni anno tra il 23 e il 24 Luglio vengono rappresentati i misteri di S. Cristina. Si tratta di una processione celebrativa che ha una particolarità unica: vengono rappresentati sopra 5 palchi di legno in vari punti del tragitto, la serie di torture subite dalla santa in forma muta e immobile: la ruota, la fornace, la caldaia, il lago, i diavoli, le verghe, i serpenti, il taglio della lingue, le frecce, la sepoltura.

L’infiorata
Un’altra manifestazione merita di essere ricordata. Ogni anno in occasione del Corpus Domini tutto il centro del paese viene tappezzato di fiori distribuiti in modo da formare dei disegni che si snodano per 2 km! E’ un lavoro di tutto rispetto da parte dei cittadini perchè gli arazzi floreali sono stupendi, frutto di un intenso lavoro e realizzati con fiori freschi! Ginestre, acace, rose canine, cardi, felci, un’esplosione di colori e di profumi invade la città in forme geometriche perfette, che durano fino a quando… tutto viene distrutto dal passaggio del corteo del SS. Sacramento!

Il miracolo eucaristico dell’ostia
All’interno della chiesa vi è conservata anche la pietra con l’impronta dei piedi della santa, prova di una dei miracoli che la riportarono sempre in vita. La pietra si trova al centro dell’Altare del miracolo. Un altro luogo importante è l’altare della Quattro Colonne che fu costruito per ricordare un altro evento incredibile. Nel 1263 un prete boemo che stava diffidando sulla reale presenza del corpo di Cristo nell’Eucarestia, si trovò a celebrare messa proprio nella chiesetta ipogea di S. Cristina. Al momento della consacrazione l’ostia stillò sangue così copiosamente da macchiare il pavimento ancora oggi segnato dal miracolo perchè scuro in alcune mattonelle. La Chiesa Cattolica ha riconosciuto ufficialmente il miracolo e da tale avvenimento ha avuto origine la festa cattolica del Corpus Domini. Ad esso è legata anche la costruzione del Duomo di Orvieto, dove è conservato il corporale, intriso di sangue, utilizzato durante la celebrazione in cui avvenne il miracolo.

Lo strano alfabeto delle catacombe
Come tutte le catacombe, anche quella di S. Cristina si trova fuori dall’area urbana a 350 metri dall’antica Volsnii (il vecchio nome di Bolsena). Per accedere alla catacomba bisogna entrare dalla chiesetta ipogea sotterranea, dove venne deposto il corpo della santa rinvenuto nel 1880. Fu in questa data che venne scoperto un grande sarcofago di basalto contenente una piccola urna marmorea del X secolo con la seguente scritta: Qui riposa il corpo della beata Cristina martire.
I generi di sepolcri qui trovati corrispondono a loculi, arcosoli e tombe pavimentali. Appena entrate nella galleria principale è possibile incontrare il reperto più misterioso della catacomba, un ritratto di fanciulla con corta e folta capigliatura e sguardo magnetico, incorniciata da un’iscrizione ormai perduta. Sopra il suo capo il monogramma di Cristo. Quest’immagine è degna di nota perchè non è molto frequente trovare ritratti di defunti nelle catacombe e in questo caso ce ne sono addirittura due. In quello vicino infetti, ritratto sempre di fanciulla, al suo interno vi fu ritrovato un astuccio contenente una stilografica antica di appartenenza alla persona. Probabilmente si era distinta in vita per la scrittura.
Un altro mistero è rappresentato dalla presenza di un susseguirsi quasi casuale di lettere in ordine alfabetico e di croci su alcune lastre tombali. Questo tipo di rappresentazione è molto diffuso nelle catacombe cristiane, ciononostante ancora oggi non se ne conosce il motivo o che cosa queste scritte volessero comunicare. Essendo state incise direttamente sulle tombe, una delle interpretazioni è che avessero un valore rituale, a protezione del defunto per formare un campo magico di difesa. Fin dai tempi dei pagani, e precisamente con le rune, le singole lettere avevano un potere magico molto alto. Il primo cristianesimo deriva in molti aspetti dai rituali pagani, essendo esso stesso una “continuazione” della religione passata con una sorta di rinnovamento, quindi non è un caso se molte procedure assomigliano così tanto a quelle antiche.
La lettera in sè ha un potere grande, le preghiere sono fatte di parole. I rituali sono anch’essi fatti di parole. L’alfabeto ha un potere immenso perchè raccoglie ogni lettera conosciuta. Questa è una supposizione e non una spiegazione, perchè la verità è destinata ad essere sepolta insieme alle tombe.
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