La vera storia di Annabelle – La bambola

La vera storia di Annabelle – La bambola

C’era una volta una bambola… dai poteri soprannaturali e malvagi.
L’abbiamo vista in un film di grande successo e ora la rivedremo di nuovo.
Ma quanti di voi sanno che la sua è una storia vera?

Le inquietanti avventure di una famiglia perseguitata da uno spirito demoniaco, bastate su una storia vera, sono la trama di “The Conjuring” (“L’evocazione”), film del regista John R.Leonetti, campione di incassi e considerato dalla critica il miglior film horror del 2013.
Leonetti torna ora nelle sale con un nuovo lavoro, “Annabelle”, e stavolta la protagonista è una bambola dotata di poteri maligni.
Il film è uno spin off di “The Conjuring”, e ancora una volta vedremo i Warren, la famosa coppia di demonologi, alle prese con le inquietanti vicende legate alla misteriosa bambola.

Soltanto finzione cinematografica o qualcosa di più?
Annabelle è realmente esistita, e con lei una terribile storia da cui il regista ha preso spunto per il suo nuovo film.

La bambola conservata oggi all’interno di una custodia di vetro

La vera storia di Annabelle
Noi vi vogliamo raccontare la vera storia di Annabelle, così come è stata riportata dai testimoni.
Tutto ebbe inizio nel 1970, quando una donna entrò in un negozio di giocattoli per il regalo del suo 20° compleanno della figlia Donna, una studentessa appassionata di bambole di pezza, le Raggedy Ann (nel film invece è una bambola di porcellana, per esigenze sceniche).
Ma la ragazza non poteva immaginare cosa avrebbe portato con sè quel regalo.
Dopo aver sistemato la bambola sul letto della sua camera, Donna e la sua coinquilina iniziarono a notare strani fenomeni legati alla Raggedy Ann: prima inspiegabili cambiamenti di posizione sul letto (lasciata in verticale, al loro rientro la trovarono più volte in orizzontale), poi addirittura dei veri e propri spostamenti del giocattolo da una stanza all’altra dell’appartamento.
Come se la bambola, in assenza delle ragazze, potesse inspiegabilmente muoversi.
Ma il peggio doveva ancora manifestarsi.
Dopo qualche tempo, infatti, cominciarono a comparire dei foglietti per la casa, pezzi di pergamena scritti con la grafia di un bambino.
C’erano richieste di aiuto nascoste in quei messaggi inquietanti: “Lou”, “Aiuto Lou”.
Lou era il nome del fidanzato di Donna.
Fino a quando, una mattina, uno spaventoso ritrovamento: la bambola era a terra con le mani e i vestiti sporchi di sangue.
A quel punto le due ragazze decisero di interpellare un medium, e proprio durante una seduta spiritica ci fu l’agghiacciante scoperta: lo spirito di una bambina di sette anni, Annabelle Higgins, morta tragicamente molti anni prima, possedeva la bambola.
Lo spirito rivelò al medium che in compagnia delle ragazze si sentiva in pace e loro, commosse da questa confidenza, decisero di tenere la bambola con sè.
Un terribile errore, perchè la bambola nascondeva una presenza ancora più inquietante.
Lou, il fidanzato di Donna, non era d’accordo con la decisione di tenere la Reggedy Ann ancora in casa, proprio perchè avvertiva qualcosa di maligno in lei.
Avrebbe rivelato che in seguito che una notte, dopo il risveglio da un incubo, aveva trovato la bambola ai piedi del letto.
Il ragazzo racconterà anche che il giocattolo aveva tentato di strangolarlo.
Ma dopo la decisione di distruggere la bambola, ancora un fenomeno agghiacciante: tante voci dalla camera dove c’era la bambola, come a gridare aiuto.
Una volta entrata nella stanza, Lou e Donna trovarono la bambola ad attenderli.
Poi un dolore lancinante al petto di Lou, e sette tagli come graffi di artigli di animale.

Grazie al suggerimento delle autorità ecclesiastiche i due ragazzi vennero aiutati da una coppia di investigatori del paranormale, Ed e Lorraine Warren, che scoprirono qualcosa di ancora più raccapricciante: lo spirito della bambola di pezza voleva possedere l’anima di Donna.
I Warren portarono via il giocattolo dalla casa, e durante il viaggio in auto riportò inspiegabili guasti allo sterzo e ai freni, guasti che si interruppero dopo che la bambola venne cosparsa benedetta.
Ma una volta giunti a casa, i coniugi Warren furono testimoni di incredibili levitazioni della bambola.
E’ solo una bambola di pezza, non può far male a nessuno“. Queste le parole di Jason Bradford, il sacerdote esperto in esorcismi che esaminò il giocattolo.
Durante il ritorno in parrocchia, anche la sua auto presentò diversi malfunzionamenti, e il prete avrebbe riferito in seguito di essere salvo per miracolo.
La famiglia Warren nel 1952 aveva fondato la Società per la Ricerca Psichica, nel New England.
Annabelle è custodita ancora oggi nella sede della Società (un vero e proprio museo del paranormale), dentro a una custodia di vetro, per limitarne i poteri.
Ma forse non è ancora finita.
Le ultime notizie risalgono a qualche anno fa, quando un ragazzo in visita al museo si prese gioco di Annabelle iniziando a colpire la teca come per sfida.
Allontanandosi in moto, il ragazzo perse poco dopo il controllo del mezzo e morì schiantandosi contro un albero.
Attenti a chiamarle solanto bambole…

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