La pietra della fertilità

Luogo: Calimera (LE)

A Calimera, nei pressi dell’antico Bosco, ad est del cimitero, si trova la chiesetta rurale di San Vito che conserva al suo interno un oggetto particolarmente interessante. Si tratta di un grosso masso calcareo con un foro nel mezzo che emerge direttamente dal pavimento. Ogni lunedì di Pasqua p tradizione passarci attraverso, nonostante l’apertura sia molto piccola (solo 30 centimetri!) e solo persone molto magre o bambini posso riuscire nell’impresa. Colui che lo oltrepassa, secondo il culto cristiano, verrebbe purificato, rinascendo a nuova vita.

Il rituale pagano
Questo “monolite” appartiene ad epoca precristiana, quando attorno ad esso si svolgevano precisi rituali pagani legati a propiziare la fecondità, perchè oltrepassarlo avrebbe trasmesso alla persona il potere fertile della Terra, ricreando l’uscita dall’utero femminile al momento della nascita. Esso è molto stretto, e non a caso, attraversarlo richiede un grande sforzo, impegno e fatica, lo stesso che occorre nel momento della venuta al mondo dal parte di madre e figlio. Il nascituro viene spinto attraverso un piccolo passaggio perchè in tal modo le pareti dell’utero massaggerebbero con forza tutti i muscoli del neonato, attivandoli. In natura nulla è per caso…

Menhir e monolite
Molte regioni italiane conservano ancora i preistorici menhir, pietra lunghe infisse in maniera verticale nel terreno. Ve ne sono molti in Piemonte, in Sardegna, in Liguria e nel sud Italia, in importante luoghi di antichi culti che propiziavano la fecondità, perchè la pietra di forma fallica che veniva toccata dai raggi solari, elemento maschile naturale del Sole, avrebbe così fecondato la Terra, elemento naturale femminile, rendendola rigogliosa. La pietra forata richiama lo schema dell’utero, come in men -hir (pietra lunga) richiama il simbolo fallico per cui l’attraversamento del foro simboleggia la nascita, o la rinascita. In questo caso la protagonista è la Dea Madre, che mostra il suo lato nascosto, l’organo genitale femminile che “affiora” dal suolo sotto forma di pietra. Menhir e Monolite, uomo e donna nella natura per moltiplicare la natura stessa.

L’assorbimento del culto pagano in quello cristiano
Anche per il Cristianesimo il significato è rimasto pressochè lo stesso, perchè il fatto di “purificarsi” passando attraverso il monolite è metafora della resurrezione pasquale, e di rinascita a nuova vita, con l’anima rinnovata; non a caso il passaggio avviene il lunedì dell’Angelo. Questo è l’ennesimo segnale di assorbimento della religione cristiana nei confronti di quella pagana, infatti la chiesetta è stata costruita sopra la pietra forata, a coprirla perchè precedentemente si trovava all’esterno, dentro il bosco sacro di Calimera. Dallo stretto foro è praticamente impossibile passare, ma il Cristianesimo è riuscito ad aggiungere anche una punta di “effetto miracoloso” affermando che il buco si adatterebbe alla “stazza” della persona per permettere a chiunque di oltrepassarlo. Sul masso è presente una traccia di un affresco raffigurante San Vito Martire, il santo che protegge, secondo tradizione, dai morsi di animali feroci.

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