La meditazione secondo Gurdijieff

LA MEDITAZIONE SECONDO GURDIJIEFF

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Gurdjieff è nato in un paese al confine tra Europa ed Asia nel 1877.
Secondo Gurdjieff l’uomo è “addormentato”, la sua coscienza è ipnotizzata e confusa: egli non si conosce e vive come un automa, senza controllo su pulsioni, emozioni, fantasie, senza conoscerne le reali motivazioni.
Quando si rende conto di ciò, l’uomo ha tre vie possibili per risvegliarsi e riacquistare l’unità dei tre piani su cui vive: fisico, emotivo-sentimentale, intellettivo.
– La prima è la via del fachiro, cioè del controllo del corpo fisico.
– La seconda è la via del monaco, cioè della fede in Dio e del sacrificio della propria volontà.
– La terza è la via dello Yogi, basata sullo sviluppo della conoscenza e quindi dell’intelletto.

Ma queste strade, oltre ad essere lunghe e difficili sono parziali.
Lui propone una “Quarta via”, che non richiede di rinunciare al mondo, permette di lavorare sulle tre dimensioni, è personalizzata ed è basata sulla comprensione di tutto ciò che è incosciente o involontario e sulla riappropriazione dell’essenza.
L’uomo della “Quarta via” vive nel mondo, ha conoscenze sufficienti per potersi risvegliare, e sa che solo uno sforzo cosciente può liberarlo dagli automatismi della vita normale.

La proposta di Gurdjieff si basa sullo sviluppo della consapevolezza, accompagnato da un incremento dell’emotività e dell’energia, sulla conoscenza di noi stessi.
L’uomo crede di essere libero, consapevole, responsabile e non si rende conto di essere guidato da forze superiori.
Un mezzo di conoscenza molto interessante in Gurdjieff è la danza: il linguaggio del corpo esprime ciò che è dentro di noi.
Attraverso la danza possiamo esprimerci e conoscerci.
Per fare questo ha riproposto le danze dei Dervisci.

Per riassumere, Gurdjieff tende a risvegliare l’uomo, ad impedirgli di essere dipendente dalle forze che dominano il mondo, fargli recuperare la sua unità, stimolarlo alla conoscenza di sé, fargli costruire un nuovo centro psichico che possa guidarlo verso la sua autonomia, vivendo a pieno le occasioni che gli capitano nella vita.

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