Ossessioni, vessazioni e possessioni diaboliche. Storie di casi reali

Ossessioni, vessazioni e possessioni diaboliche. Storie di casi reali: Prima d’addentrarci nella narrazione specifichiamo cosa s’intende per ossessioni, vessazioni e possessioni diaboliche.
● Con il termine ossessione intendiamo uno stadio progredito della tentazione diabolica: gli spiriti malevoli opprimono il malcapitato con pensieri ridondanti, ossessivi, di modo da gettarlo in uno stato di perenne disperazione ed esaurimento. A questo contesto appartengono i ripetitivi pensieri volti al suicidio.
● La vessazione diabolica è una forma di disturbo saltuaria che può essere leggera o grave; come nell’ossessione la psiche del soggetto viene posta sotto forte stress, il quale produce dei considerevoli cambiamenti nella persona. Anche gli animali e gli oggetti inanimati possono essere coinvolti (spostamento di sedie, porte che si chiudono da sole et similia).
● Quando si parla di possessione ci si riferisce alla presenza d’uno o più spiriti maligni all’interno del corpo d’una persona: codesti demoni causano dolori fisici, psichici e, in determinate circostanze, prendono il totale controllo del corpo che li ospita.

Fattura a morte: una vicenda difficile!
Esperienza raccontata da Lorenzo Tacchio
Il caso più arduo che ho avuto l’occasione d’affrontare è quello d’una donna sulla trentina, tutt’oggi in cura presso un esorcista a causa della sua grave situazione: subisce vessazioni diaboliche da 14 anni.
In età adolescenziale la ragazza, che per comodità chiameremo Giulia, inizia ad avere degli incubi ricorrenti con frequenze di riproposizione molto alte, uniti a fastidiosi disturbi del sonno.
Con l’aumentare della reiterazione di tali eventi la sua vita cambia radicalmente in negativo: viene in breve tempo rifiutata dal suo fidanzato, entrambi i genitori contraggono malattie mortali, perde tutte le amicizie e successivamente anche il lavoro (che non troverà più).
Dopo un iniziale periodo di sbandamento e confusione dovuto, come intuibile, dal susseguirsi di questo flusso d’avvenimenti negativi, Giulia, grazie al suggerimento d’un amico, decide di tentare con la religione, nella speranza di trovare un’appiglio nel mare tempestoso in cui navigava.
Esattamente nel momento in cui si reca per la prima volta alla funzione domenicale avviene un fatto molto particolare:

Ma proprio dopo un’ Adorazione, io mi sento male, mi viene da vomitare, inizio a buttare fuori saliva schiumosa a sentire un dolore molto forte sulla parte superiore della testa come se avessi un chiodo infilato.

In quell’istante i dubbi svaniscono: è certo che la ragazza subisce vessazioni demoniache le quali, con probabilità, sono derivanti da un maleficio fatto contro la sua persona.
Giulia si rivolge di conseguenza ad un noto esorcista canadese (negli anni avrà occasione d’incontrarne molti) e, tramite benedizioni e preghiere, riesce a conquistare un certo grado di serenità.
Il sacerdote è sovente ripeterle che “l’importante non è sapere la fonte, ma solo la liberazione“, tuttavia le spinose domande che sorgono spontaneamente in seguito alla recente scoperta spingono la ragazza a chiedersi:
chi ha realizzato la fattura?
che rituale ha usato?
e perchè lo ha fatto?

Conobbi Giulia verso la fine del 2011, in uno dei suoi periodi di grande sofferenza.
Mi raccontò la sua storia con estrema rassegnazione, la rassegnazione tipica di chi lotta da molti anni contro l’ignoto, contro l’invisibile.
Malgrado ciò era riuscita nel tempo a condurre una propria indagine ed aveva ridotto i sospetti a pochi individui all’interno della cerchia parentale, utilizzando primariamente il principio d’esclusione.
L’attenzione in particolare era rivolta verso una zia con atteggiamenti alquanto ambigui.
Iniziammo la nostra ricerca partendo proprio dalle abitudini comportamentali di questa: venne ben presto in risalto che, oltre ad avere un certo interesse per l’occultismo, era solita disegnare astrattamente sul palmo della mano alcuni strani simboli e lettere ogniqualvolta incontrava Giulia, smettendo con velocità appena notata.
La ragazza m’informò inoltre di quanto segue:

per caso una sera lei era affacciata ad una finestra della sua casa e io le sono arrivata di spalle, e parlava con un tono più forte del normale forse perchè credeva fossi in un’altra stanza, e l’ho sentita distintamente pronuciare parole in una lingua sconosciuta.

path2996Una prima ipotesi che tentai di proporre fu quella della commistione di lingue: con frequenza nella magia nera popolare determinate formule sono in vero un unione di parole inventate, dialetti e termini orientali o provenienti dal Voodoo.
Sebbene avessimo dunque identificato un presunto, ma con altissime probabilità vero colpevole, la vicenda non faceva che complicarsi con il passare del tempo.
Il decisivo elemento di svolta fu il rintracciamento delle lettere e, soprattutto, del simbolo utilizzato dalla zia (ovvero l’immagine sopra) dopo una lunga ricerca e confronto con varie simbologie esoteriche.
Quelle che, in questo caso, abbiamo per convenzione chiamato “lettere” in vero sono symbolum intra symbolum, un simbolo nel simbolo, non rappresentano fonemi linguistici particolari.
Il simbolo intero, d’altro canto, proviene dal libro di malefici “Crepa! Morte per Goetia“, opera poco conosciuta ma facilmente accessibile sia in termini economici che in termini di disponibilità.
Si trattava d’una fattura a morte, il tipo di fattura più grave in assoluto: questa scoperta spiegava ampiamente i malanni subiti nel passato e quelli del presente, con particolare riguardo agli improvvisi dolori fisici e mentali che Giulia spesso provava nelle giornate in cui la zia era nelle vicinanze.
Non seppi mai il vero motivo di cotanto livore nutrito da questa parente verso la nipote, elemento sicuramente noto a Giulia.
Del resto non rientrava nella mia ricerca o nel mio interesse addentrarmi in questioni familiari private.
Con certezza tuttavia avevamo intuito che la situazione era sedimentata da tempo, colui che aveva indirizzato le maledizioni verso la famiglia in questione aveva agito per molto tempo indisturbato prima che entrasse in campo l’esorcista.

Posseduto da Moloch
Esperienza raccontata da Lorenzo Tacchio
L’idolo Moloch era una divinità cananea proveniente dalle coste dell’Africa settentrionale, il cui culto immondo viene spesso citato nella Bibbia.
Non ero tuttavia al corrente di possessioni da parte di questo demone (Moloch viene riconosciuto nella demonologia cristiana ed esoterica) sino al giorno in cui la moglie d’un ex occultista musulmano si rivolse a me, visibilmente impaurita:

ho visto lui parlare con voce diversa, essere preso da ossessioni, dirmi di chiamarsi Moloch e che quando c’era lui mio marito non esisteva più… che era molto più forte di Dio.

Interessante notare l’affermazione (falsa) d’essere “più forte di Dio“, frase ripetuta con alta frequenza dai demoni nelle possessioni.
Il marito della signora in questione, prima del matrimonio, era dedito alle arti occulte assieme al padre di lei, medium, spiritista e cartomante.
Da quando avevano entrambi abbandonato tali pratiche erano iniziate le vessazioni demoniache: la signora mi parlava di frequenti strattonamenti e “colpi” da parte di forze a lei invisibili, spesso con particolare violenza.
Questi disturbi sfociarono successivamente nella possessione del compagno.
Avendo pochissimi dati di ricerca a disposizione, in principio pensai si trattasse d’un caso di vendetta da parte d’alcuni maghi, ormai ex colleghi del marito e del padre.
Questo pensiero si rafforzò nel momento in cui venni a sapere che delle ciocche di capelli della donna erano in possesso di “persone poco raccomandabili“, di fatto spianando la strada all’ipotesi del rituale Voodoo.
La nostra relazione tuttavia s’interruppe bruscamente quando le chiesi: “ha mai pensato di recarsi presso l’esorcista più vicino?“.
Mi spiegò di provenire da una famiglia di Testimoni di Geova, motivo per il quale non credeva si sarebbe mai potuta rivolgere a uomini di Chiesa.
Ad oggi non conosco gli sviluppi della vicenda, ma con probabilità ci possiamo sentire autorizzati a pensare che sia andata peggiorando con lo scorrere del tempo.

Ossessionata da Asmodeo
Esperienza raccontata da Lorenzo Tacchio
Il demone Asmodeo secondo il Dictionnaire Infernal (1818)Valeria è una ragazza adolescente che vive una vita in apparenza tranquilla: frequenta il liceo locale, ha un fidanzato e molti amici, anche all’estero.
Malgrado ciò, nel profondo di questa apparentemente tranquilla esistenza si nasconde un abisso la cui origine risale a quando la ragazza aveva 4 anni: delle voci iniziano a presentarsi nella sua mente, con una frequenza che variava dai 3 mesi alle poche settimane, presentandole pensieri alquanto perversi e cattivi, per la loro natura estremamente perversa non ne citerò alcuno, ma ritengo impossibile che tali pensieri possano sorgere spontaneamente nella psiche d’una bambina.
Negli anni le “voci” sono divenute sempre più pressanti e ripetitive.
Una di queste, la più autoritaria, ben presto le si presentò con il nome di Asmodeo, ripetendole che “farebbe meglio a morire, tutti sarebbero felici senza di lei“.
Assieme al fenomeno appena descritto Valeria inizia ad avere strane e sfuggevoli visioni negli specchi di casa.
La sua giovane età in un primo momento non la rende pienamente cosciente della grave situazione, e la ragazza di propria iniziativa comincia a dialogare con queste voci, non ottenendo altri risultati se non uno “shhh” o un “tanto sei mia“.
Non riuscendo a venire a capo del dilemma, il fidanzato tenta d’aiutarla.
Poco tempo prima che la coppia in questione si rivolgesse al sottoscritto, egli aveva tramite tavola ouija domandato agli “spiriti” quale fosse la soluzione al problema di Valeria.
Riporto la sua testimonianza:

Durante il rituale ouija ho sentito che sudavo molto e tremavo, e una forza maggiore sul dito indice della mano sinistra, che a seduta interrotta faceva male… il demone che diceva di chiamarsi Zayd, non voleva saperne di andarsene. Poi però si è deciso, inoltre il cursore si è spostato talmente veloce da oltrepassare il limite della tavola e cadere giù e interrompere la comunicazione (…) Poi son iniziate le ossessioni…e a quel punto la cosa è diventata pesante, iniziai anche io a sentire voci nella mia testa.

In sostanza invece di guarire la ferita se ne è aperta un’altra.
Successivamente il ragazzo in questione mi specificherà che il demone Zayd (nome d’origine araba, sconosciuto alla demonologia) gli rivelò molti segreti riguardo la famiglia di Valeria, segreti addirittura ignoti alla stessa ragazza ma, dopo attenta verifica, rivelatisi veri.
Questo spirito si dichiarò inoltre molto vicino a Lucifero e confermò il fatto che Asmodeo voleva a tutti i costi prendersi Valeria.
Durante il periodo passato con loro ho avuto modo d’approfondire il contenuto d’alcune frasi suggerite dalle “voci” e, tralasciando la parte depravata, vorrei brevemente analizzarle in quanto fondamentali per la comprensione della vicenda nel suo complesso.
Valeria ci teneva molto a sottolinearmi come Asmodeo fosse solito ripeterle:

Una rosa senza petali si ritrova solo le spine, chi troverebbe meravigliose delle spine?

Ad un primo approccio potrebbe sembrare priva di senso.
E, in effetti, così lo fu anche per il sottoscritto sino al momento in cui capii che si riferiva alla perdita della verginità della ragazza: voleva, molto subdolamente, spingerla all’odio contro se stessa, alla convinzione che la sua bellezza fosse perduta per sempre.
Naturalmente a queste s’aggiungevano altre più esplicite della serie “Dio ti ha abbandonato“.
Un aspetto che mi colpì per la sua assoluta fedeltà alla tradizione biblica (leggere il libro di Tobia) fu l’intenso attacco portato avanti dallo stesso Asmodeo nei confronti della relazione con il suo fidanzato:

non vedi vuole solo appagare se stesso, ti tratta come se tu fossi una prostituta, non ti merita!

Ho leggermente modificato la frase sostituendo i termini più sgradevoli.
Il demone agiva fondamentalmente su due fronti: quello psicologico e quello relazionale, tentando la povera ragazza verso l’autodistruzione (primo caso) e verso il rancore (secondo).
Da notare lo stile comunicativo demoniaco che può variare dal subdolo, dal sottile, al diretto, all’esplicito.
Non ebbi un sussulto di stupore quando entrambi mi dichiararono d’esser stati appassionati d’esoterismo, fenomeni paranormali e spiritismo.
Rimanendo scottati da quel fuoco di cui tanto erano rimasti affascinati in precedenza, avevano ben realizzato la gravità delle proprie azioni.
Tuttavia v’era un elemento del quale non riuscivo a trovarne la spiegazione: se le “voci” avevano fatto la loro comparsa all’età di 4 anni, ovvero prima che Valeria s’interessasse delle arti occulte, chi le aveva “inviate“?
Si poteva rintracciare un maleficio fatto in origine?
La ragazza non seppe aiutarmi in merito, ma era abbastanza sicura che nessuno, sia in famiglia che tra i conoscenti, fosse dedito a pratiche o rituali d’origine magica.
Non potendo concretamente investigare su qualcosa d’ormai perso nel tempo, assecondai la concezione biblica secondo la quale, in determinate situazioni, i demoni si palesano “scegliendo” delle persone senza che vi sia un’origine di natura umana, esattamente come nel caso di Sara (Tobia III, 7-8).
Le consigliai di recarsi immediatamente da un sacerdote (anche se lei non aveva un buon rapporto con la Chiesa) e d’invocare l’Arcangelo Raffaele in risposta alle affermazioni di Asmodeo, senza dunque replicare ad esse. (Non si dialoga mai con i demoni!).
Valeria, come altri, decise di seguire il mio suggerimento.
Nel profondo spero abbia continuato sulla via che le avrà sicuramente indicato il sacerdote per eliminare in modo definitivo l’ossessione.

Fonte: link

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